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Il Mare non è una moda

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Sempre più spesso vedo in giro articoli, post sui social media, foto, accompagnate da didascalie più o meno autoincensanti, che inneggiano al Mare e alla Vita che esso racchiude. Mi sono trovata più spesso che volentieri a chiedermi se quell'amore ostentato fosse autentico. Per il bene del Mare spererei di sì. Ma ho notato, e vorrei esser smentita, che oggi come oggi il Mare è percepito come un qualcosa che si possa gestire da lontano e con delle foto, rigorosamente estive, con ragazze vestite boho chic, scalze, capelli lunghi, conchiglie...Instragram e Pinterest sono dei bei contenitori, ma il Mare non è qualcosa che sta lì per esser usato come sfondo delle proprie aspirazioni personali. E' la Vita stessa, grembo primigenio, contenitore di ossigeno e di energie, raccoglie e racchiude tutto quello che c'è di sacro. Proveniamo tutti da lì. Dal fondo degli Oceani. Lì dove abbiamo gettato carcasse di ogni tipo. Come se, come ha fatto notare la dottoressa Sylvia Earle, l

Chi è la Strega del Mare

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La Strega del Mare è una persona che fà magia in riva al Mare (o all'Oceano) e usa il Potere dell'Oceano (o del Mare) per alimentare e ricaricare la propria stregoneria. E' abile nel centrarsi con la propria energia sul Mare, oltre ad usare i poteri del mare per guarire, proteggere, purificare, attirare abbondanza, benedire. [Sea witch by bethan charles]

Sono una Strega del Mare

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Quando ero piccola, tutte le estati mio padre ci portava al mare, al Circeo . Per me è il posto dell'anima, del cuore, dei sensi, della libertà, della rinascita. In altre parole è il luogo di potere cui penso quando devo visualizzare il mare. Ma non è il solo posto, certo, col crescere "i mari" si sono moltiplicati, fino a rarefarsi in un immenso alveo, sempre mutevole, sempre in cambiamento, unico eppure diverso. Non ho capito subito di essere una Strega del Mare per il motivo quasi ovvio che non ho subito capito di essere una Strega. La sovrastruttura di una religione patriarcale ha minato parecchi anni della mia vita. Non ha intaccato il potere della Dea di chiamarmi a Sè e chi meglio di Iside Regina, Signora delle Acque e del Mare? Grazie a lei sono tornata indietro, a casa. Sono una Strega e l'ho capito sulla mia pelle. Non da chissà quale chiamata con tanto di conchiglie di mare e prodi tritoni che solcavano le onde per chiamarmi, no. La Dea mi ha ch

Il Dio della Strega

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(Quelle che seguono sono mie idee, anzi, una sola idea. Se offende qualcuno/a non la cambierò per questo.) Iniziamo col dire quello che non è: non è un Dio giudice trascendente , che vive al di fuori di ciò che ha creato e che se ne sta li ad aspettare di vedere chi sbaglia e chi indovina, per punire o premiare in una logica miserevole per cui se hai fatto bene è per merito della grazia di Dio e se hai sbagliato è per colpa tua. Vada come vada non pareggi mai, al limite perdi e non ci sono i tempi di recupero. Il Dio della Strega e di chiunque cammina verso La Dea è un Dio gioioso, è un Dio che ride e gioca e danza e ama. Ama la Dea e la vita, ama le creature della Dea. E' forte senza essere spietato, è dolce e tenero senza essere smidollato, è coraggioso senza essere arrogante. E' il Dio che anche gli uomini adoravano prima dell'avvento delle religioni patriarcali. Hanno fatto di lui un mostro, lo hanno demonizzato (il daimon è solo uno spirito, era uno spirito della

Circe, la maga derisa

Circe, chi è, chi era, chi potrebbe essere? Ce ne parla Omero nel canto X della Odissea, per primo, probabilmente, avvicinandoci ad una figura enigmatica e, da allora in poi, circonfusa di un'aura spessa di malvagità e di piacere nel perpetrare male ai danni altrui. Probabilmente se si spolverasse la sua immagine dalla patina di quello che le è stato costruito addosso ci si troverebbe di fronte a qualcuno di essenzialmente diverso. Omero ci presenta una donna potente nella magia (...Circe diva terribile, dal crespo crine e dal dolce canto...), una donna seducente, che usa le proprie arti magiche per ammaliare, sedurre e trarre in inganno, per il puro piacere di farlo. Solo con Odisseo i suoi inganni non riescono perché l'itacese ha avuto in dono da Mercurio l'erba moly, che respinge la magia di Circe e protegge il laerziade condottiero. Ci siamo mai chieste perché Circe subisca una così considerevole dose di infamia? La risposta è quasi ovvia, ma così tanto ovvia e all

Autoconoscenza

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Risvegliarsi . Oggi, adesso, in questo momento, più che in altri, più che venti o trenta anni fà è importante risvegliarsi, prendere coscienza di noi stesse, di chi siamo e quale è il nostro potenziale, che cosa vogliamo davvvero e che cosa, invece, non desideriamo. Siamo bombardate da cattive, terribili notizie, stupri e femminicidi sembrano aumentati a dismisura, quasi di pari passo con la nostra presa di coscienza, con il rivalutare prima a noi stesse e poi a chi ci vive accanto il "chi sono", quindi, di conseguenza il "che cosa desidero". Ci è stato inculcato dalla più tenera età a tacere quando avremmo voluto parlare, a sorridere quando vorremmo spaccare qualche faccia, a non mettere fuori sentimenti di rabbia, perchè siamo donne e le donne sono sempre state viste, dal mondo maschile che ha distorto anche in noi l'immagine del Sè, come un utero a due gambe, buone al più a cucinare, tenere in ordine la casa, badare ai figli, dargliela quando ce la chiedev

Considerazioni in merito all'insabbiamento

Quando furono pubblicati, negli USA, gli articoli sugli abusi da parte di sacerdoti sui minori, il clima generale fu da noi qualcosa di simile al : sono americani, da noi non succede. Già. Non sono focalizzata sui sacerdoti, ma su chiunque ricopra una figura di fiducia, catechisti, capi scout, sacerdoti, anche. Padri. Non che "gli altri" non lo facciano, ma è ora che finisca. Non è gettare discredito il fare luce su quanto non và. Ma voler guarire. C'è una certa ritrosia nel chiamare le cose come sono, col loro nome. Un abuso è un abuso, a prescindere da chi lo commetta, resta un fatto. Vorrei tanto che tutto questo fosse spazzato via, ma esiste. Migliaia di minori, maschi e femmine, nel mondo, sono stati abusati da persone di cui si fidavano. Succede anche in famiglia, direte. Certo, ovviamente, lo leggiamo in cronaca. Ma una famiglia non ha un sistema di copertura e insabbiamento sistematico. Non che un singolo caso sia meno importante di migliaia, ma il focus è il c