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Circe, la maga derisa

Circe, chi è, chi era, chi potrebbe essere? Ce ne parla Omero nel canto X della Odissea, per primo, probabilmente, avvicinandoci ad una figura enigmatica e, da allora in poi, circonfusa di un'aura spessa di malvagità e di piacere nel perpetrare male ai danni altrui. Probabilmente se si spolverasse la sua immagine dalla patina di quello che le è stato costruito addosso ci si troverebbe di fronte a qualcuno di essenzialmente diverso. Omero ci presenta una donna potente nella magia (...Circe diva terribile, dal crespo crine e dal dolce canto...), una donna seducente, che usa le proprie arti magiche per ammaliare, sedurre e trarre in inganno, per il puro piacere di farlo. Solo con Odisseo i suoi inganni non riescono perché l'itacese ha avuto in dono da Mercurio l'erba moly, che respinge la magia di Circe e protegge il laerziade condottiero. Ci siamo mai chieste perché Circe subisca una così considerevole dose di infamia? La risposta è quasi ovvia, ma così tanto ovvia e all

Autoconoscenza

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Risvegliarsi . Oggi, adesso, in questo momento, più che in altri, più che venti o trenta anni fà è importante risvegliarsi, prendere coscienza di noi stesse, di chi siamo e quale è il nostro potenziale, che cosa vogliamo davvvero e che cosa, invece, non desideriamo. Siamo bombardate da cattive, terribili notizie, stupri e femminicidi sembrano aumentati a dismisura, quasi di pari passo con la nostra presa di coscienza, con il rivalutare prima a noi stesse e poi a chi ci vive accanto il "chi sono", quindi, di conseguenza il "che cosa desidero". Ci è stato inculcato dalla più tenera età a tacere quando avremmo voluto parlare, a sorridere quando vorremmo spaccare qualche faccia, a non mettere fuori sentimenti di rabbia, perchè siamo donne e le donne sono sempre state viste, dal mondo maschile che ha distorto anche in noi l'immagine del Sè, come un utero a due gambe, buone al più a cucinare, tenere in ordine la casa, badare ai figli, dargliela quando ce la chiedev

Considerazioni in merito all'insabbiamento

Quando furono pubblicati, negli USA, gli articoli sugli abusi da parte di sacerdoti sui minori, il clima generale fu da noi qualcosa di simile al : sono americani, da noi non succede. Già. Non sono focalizzata sui sacerdoti, ma su chiunque ricopra una figura di fiducia, catechisti, capi scout, sacerdoti, anche. Padri. Non che "gli altri" non lo facciano, ma è ora che finisca. Non è gettare discredito il fare luce su quanto non và. Ma voler guarire. C'è una certa ritrosia nel chiamare le cose come sono, col loro nome. Un abuso è un abuso, a prescindere da chi lo commetta, resta un fatto. Vorrei tanto che tutto questo fosse spazzato via, ma esiste. Migliaia di minori, maschi e femmine, nel mondo, sono stati abusati da persone di cui si fidavano. Succede anche in famiglia, direte. Certo, ovviamente, lo leggiamo in cronaca. Ma una famiglia non ha un sistema di copertura e insabbiamento sistematico. Non che un singolo caso sia meno importante di migliaia, ma il focus è il c